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Le arancine di Salvo

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di Paula Scalamogna

“Adelina ci metteva due jornate sane sane a pripararli. Ne sapeva, a memoria, la ricetta. Il giorno avanti si fa un aggrassato di vitellone e di maiale in parti uguali che deve còciri a foco lentissimo per ore e ore con cipolla, pummadoro, sedano, prezzemolo e basilico. Il giorno appresso si pripara un risotto, quello che chiamano alla milanìsa, (senza zaffirano, pi carità!), lo si versa sopra a una tavola, ci si impastano le ova e lo si fa rifriddàre. Intanto si còcino i pisellini, si fa una besciamella, si riducono a pezzettini ‘na poco di fette di salame e si fa tutta una composta con la carne aggrassata, triturata a mano con la mezzaluna (nenti frullatore, pi carità di Dio!). Il suco della carne s’ammisca col risotto. A questo punto si piglia tanticchia di risotto, s’assistema nel palmo d’una mano fatta a conca, ci si mette dentro quanto un cucchiaio di composta e si copre con dell’altro riso a formare una bella palla. Ogni palla la si fa rotolare nella farina, poi si passa nel bianco d’ovo e nel pane grattato. Doppo, tutti gli arancini s’infilano in una padeddra d’oglio bollente e si fanno friggere fino a quando pigliano un colore d’oro vecchio. Si lasciano scolare sulla carta. E alla fine, ringraziannu u Signiruzzu, si mangiano!”

Dopo aver letto uno dei racconti di Camilleri, di quelli che hanno come protagonista Salvo Montalbano, al lettore non potrà non “salire l’acquolina in bocca”. Prenderà carta e penna e inizierà a scrivere tutto l’occorrente di cui, nel racconto, Adelina ha bisogno. Sapete per cosa? La risposta è molto semplice. Per cucinare. Già, proprio per quello. Perché tra gli elementi che contraddistinguono la scrittura dell’autore ultra ottuagenario e  rendono il suo stile inconfondibile vi è quello di “svelare” (oltre all’esito delle indagini) la ricetta dei succulenti piatti, tipicamente siculi, di cui il commissario è ghiotto. L’associazione della sfera visiva e olfattiva a quella del gusto renderà l’immersione nell’immaginaria città di Vigàta ancor più piacevole.

Non dimenticate che altrettanto deliziosi sono gli arancini al burro, con besciamella e prosciutto e quelli agli spinaci, pensati apposta per i vegetariani.

Andrea Camilleri, Gli arancini di Montalbano, Mondadori, 1999, p. 343.